L‘L76 può essere considerato una variante con monoblocco in alluminio del motore LY6. Le differenze sostanziali, rispetto a quest’ultimo, riguardano il rapporto geometrico di compressione, più elevato sull’L76, e una fasatura diversa per la distribuzione, quindi un differente albero a camme.
Quello che vedete è veramente qualcosa di speciale. Qualcosa che in Europa difficilmente accade. Il marchio Pontiac è stato chiuso, e probabilmente molti di coloro che seguono il mercato americano saranno già stati raggiunti dalla notizia che l’ultima Pontiac, una G6 sedan, ha lasciato lo stabilimento di Orion Township il 26 novembre scorso. Bene. Malgrado tutto ciò, gli americani non ci stanno e qualcuno si è adoperato per mettere insieme una bellissima Trans Am che sarà disponibile dal prossimo anno.
E’ una delle avventure più oscure del marchio Pontiac. La concept della Phoenix non vide mai la luce, ma una vettura con questo nome fu comunque prodotta. Non fu un successo ma vale la pena ricordarla.
Segna la fine di un’era molto importante per l’automobilismo americano. L’impennata del prezzo del petrolio del ‘73 causò un conseguente aumento dei prezzi della benzina che raggiunsero un incremento anche del 30%. In quell’epoca, per gli americani, pagare un gallone di benzina 55 centesimi era veramente troppo, soprattutto se si pensa che, solo qualche tempo prima, il prezzo al gallone era inferiore ai 40 centesimi.
Con una serie di annunci ufficiali che hanno stroncato ogni possibile sogno futuro, GM ha comunicato alcuni particolari del piano strategico destinato a sollevare le sorti del Gruppo che, come noto, versano in uno stato a dir poco drammatico. Tra tutte le decisioni una, in particolare, ha zittito la platea degli appassionati: la fine del marchio Pontiac.
Credo che sia considerato uno dei cambi automatici meglio riusciti di General Motors. La sua storia risale al 1982 e continua ai giorni nostri con la nota 4L60. Se avete quindi un’auto firmata GM e prodotta dopo il 1982, quasi sicuramente avrete a che fare con questo tipo di trasmissione.
…sebbene la vettura non vedrà mai la luce, così come la vedete nelle immagini, rappresenta comunque un importante indirizzo di design e inoltre, quanto a dotazioni meccaniche, offre spunti interessanti per le prossime vetture di serie.
Nel 1970 General Motors montò sulle Pontiac Firebird tre diversi differenziali di cui qui di seguito vi forniamo alcune grandezze per il loro riconoscimento.
linkscolor = “000000″; highlightscolor = “888888″; backgroundcolor = “FFFFFF”; channel = “none”;
Il VIN di un veicolo americano è una delle informazioni più importanti per poter risalire alla carta di identità della vettura. Ecco alcune delle notizie che posso fornire al lettore.
La GTO è una delle più famose muscle car. Queste auto, come noto, furono la conseguenza di una crescita sfrenata della produzione automobilistica americana verso potenze e dimensioni sempre maggiori, in un periodo storico molto importante per il mercato statunitense, quello compreso tra gli anni ’60 e gli anni ’70.
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Laureato in Ingegneria Meccanica ho iniziato la mia vita professionale nel settore della progettazione meccanica ma successivamente mi sono dedicato al mondo della comunicazione tecnica in ambito automotive.
Amici e conoscenti mi hanno spinto in questa avventura ricordandomi che con un servizio di questo genere avrei sicuramente contribuito a fornire un aiuto importante alla sempre più vasta comunità di appassionati di auto. Più volte mi è stato chiesto di spiegare la mia posizione. Credo che una possibile risposta possa essere contenuta nel seguente articolo.
Mi potete contattare all'indirizzo . Lo stesso indirizzo può essere utilizzato per inviare i comunicati stampa. Se avete domande da pormi, vi prego di allegare alla richiesta alcune immagini ad alta risoluzione relative all'oggetto del quesito. Ciò mi sarebbe di maggiore aiuto per la ricerca di una risposta adeguata. Ho cercato, per quanto possibile, di semplificare le risposte ai quesiti che mi sono stati posti. Talvolta potrei aver banalizzato eccessivamente gli argomenti. Se ciò è avvenuto, chiedo scusa a puristi della materia e tecnici in generale. Chi fa comunicazione spesso incorre in problemi di questo genere. Chiedo scusa anticipatamente, sia come tecnico, sia come giornalista. Consultando io stesso gli articoli che ho pubblicato in precedenza mi sono più volte accorto di errori vari e imprecisioni. Ogni volta che me ne accorgo personalmente, provvedo subito a correggerli. Pertanto chiunque scopra un'imprecisione me la segnali immediatamente che, quanto prima, provvederò alla correzione. Spero in ogni caso che l'impegno e la fatica profusi nel mantenimento di News for Wheels siano di aiuto a tutti gli appassionati.
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