2008 Opel Zafira: arriva la nuova gamma, ancora più flessibile, ancora più dinamica

Tre potenti ed economiche motorizzazioni, un’immagine più sportiva ed alcune versioni caratterizzate da un miglior rapporto prodotto/prezzo sono le principali novità della gamma Opel Zafira 2008.

Introduzione
Il nuovo motore 1.6 ECOTEC a benzina con distribuzione a fasatura variabile Cam-Phase sviluppa 115 CV (85 kW) sostituisce il precedente 4 cilindri in linea di pari cilindrata da 105 CV (77 kW). Opel prosegue la sua politica di contenimento delle cilindrate proponendo in Italia sulle nuove Zafira un conveniente 1.7 CDTI turbodiesel common-rail da 110 CV (81 kW), che prende il posto dei precedenti 1.900 da 101 CV (74 kW) e da 120 CV (88 kW).

Finiture sportive e maggior cura degli interni mettono in risalto la grande particolarità di questa flessibile automobile a 7 posti. La nuova gamma Zafira conserva ovviamente il sistema Flex7 di configurazione dei sedili, che in certo senso è il marchio di fabbrica di questo modello, una novità senza confronti che permette di trasformare in pochi secondi gli interni senza dover smontare un solo sedile. Questa ingegnosa soluzione ha contribuito al grande successo riscosso da Opel Zafira presso il pubblico europeo: a Febbraio 2008 è prevista infatti la produzione del duemilionesimo esemplare di Zafira prodotto da quando, nel 1999, venne presentata la prima generazione. Con Zafira e Meriva (lanciata nel 2003), Opel domina il mercato europeo ed italiano delle monovolume.
Come ha affermato Alain Visser, Chief Marketing Officer, GM Europe, “…la nuova Zafira è la proposta giusta al momento giusto. Sappiamo che i nostri clienti erano già molto soddisfatti della funzionalità e della flessibilità di Zafira. Adesso però abbiamo voluta renderla ancora più sportiva e l’abbiamo dotata di motori più economici. Così facendo, Zafira resterà un punto di riferimento nel segmento europeo delle monovolume compatte”.

Nuove motorizzazioni: maggiore potenza, consumi ridotti
I progettisti, che hanno lavorano sulla gamma di motori offerti su nuova Zafira, hanno ricercato soprattutto una maggiore efficienza di funzionamento. In questo modo i clienti Zafira possono contare oggi su due nuovi propulsori a benzina ed a gasolio, che non solo si inseriscono nelle principali fasce di cilindrata e di potenza del segmento, ma che offrono anche importanti vantaggi funzionali, sia dal punto di vista delle prestazioni e dei consumi. Il contenimento di questi ultimi comporta anche una riduzione delle emissioni di CO2 rispetto ai propulsori precedenti.

1.6 ECOTEC: migliorato da ogni punto di vista
Il nuovo motore 1.6 ECOTEC da 115 CV (85 kW) è più elastico e fluido del precedente propulsore di pari cilindrata da 105 CV (77 kW), rispetto al quale dispone anche di un 10% di potenza in più. Per contro, il consumo di benzina e le emissioni di CO2 sono inferiori: il nuovo motore consuma solo 7 litri ogni 100 chilometri ovvero il 4.3% in meno rispetto al suo predecessore. La coppia motrice raggiunge un valore massimo di 15.8 kgm (155 Nm), superiore cioè del 3.3%, ed è disponibile in un’ampia gamma di regimi di rotazione. La nuova Opel Zafira 1.6 raggiunge i 100 km/h con partenza da fermo in 13.4 secondi ed una velocità massima di 185 km/h.
Uno dei punti forti di questo 4 cilindri a 4 valvole per cilindro è la distribuzione a fasatura variabile Cam-Phase, che modifica continuamente il funzionamento degli assi a camme, regolando l’apertura delle valvole di aspirazione e di scarico a seconda del modo di guidare. Una centralina elettronica controlla continuamente in tempo reale i due assi a camme attraverso due piccoli sistemi idraulici. Ciò permette alla fasatura delle valvole di aspirazione e di scarico (e di conseguenza al motore) di rispondere in modo più rapido e corretto al variare delle richieste di potenza e di funzionamento. Il guidatore imposta queste esigenze azionando in modo diverso il pedale dell’acceleratore ed il selettore del cambio.

Gli ingegneri Opel sono intervenuti anche sul sistema TWINPORT. La testata del nuovo motore 1.600 da 115 CV ha due luci di aspirazione separate per ogni cilindro e presenta, anziché le precedenti alette mobili, condotti di aspirazione in plastica di lunghezza variabile per garantire la necessaria costanza di combustione. Questo obiettivo è stato ottenuto ottimizzando l’allineamento delle luci di aspirazione con la distribuzione Cam-Phase: ciò favorisce il passaggio dei gas, a vantaggio dei consumi.
Opel utilizza inoltre per la prima volta su un motore di questa cilindrata camicie dei cilindri studiate al laser nelle quali, durante una fase speciale del processo di produzione, sono inserite piccolissime nicchie, realizzate con grande precisione, che funzionano da camere di micro-pressione. Ciò riduce l’attrito e l’abrasione dei pistoni, così come i consumi di benzina e di olio. Altre raffinatezze tecnologiche sono il termostato a regolazione elettronica ed il collettore di scarico integrato del convertitore di scarico.

Il nuovo motore 1.7 CDTI arricchisce la gamma dei turbodiesel
Il nuovo turbodiesel common-rail 1.7 CDTI da 110 CV (81 kW) è abbinato a cambi manuali a 6 marce e, come tutti i turbodiesel montati sulle nuove Zafira, è dotato di serie di un filtro anti-particolato che non richiede alcuna manutenzione. Come i motori a benzina, anche il turbodiesel si segnala per maggiore potenza, minori consumi e ridotte emissioni rispetto ai precedenti motori di 1.900 cc da 120 CV. Il nuovo motore 1.7 CDTI è dotato di iniezione diretta common-rail, distribuzione a 4 valvole per cilindro e controllo della turbolenza all’interno delle camere di combustione che si traduce in un comportamento più fluido e reattivo, nonché in un migliore sfruttamento del combustibile. Il nuovo motore 1.7 CDTI consumano meno dei precedenti 1.9 CDTI da 120 CV (5.7 litri di gasolio ogni 100 chilometri) e, grazie anche alla minor cilindrata, emette solo 152 g/km di CO2/km (ovvero il 5% in meno).
Gli alti contenuti tecnologici del propulsore si traduce ovviamente in prestazioni ancora migliori: la nuova Zafira 1.7 CDTI con motore da 110 CV raggiunge i 100 km/h con partenza da fermo in 13.4 secondi e la velocità massima è pari a 179 km/h.
La gamma dei turbodiesel attualmente disponibili su Opel Zafira va dal nuovo 1.7 CDTI da 110 CV (81 kW) al già noto 1.9 CDTI da 150 CV (110 kW), ottenibile con cambio manuale oppure automatico a 6 marce.

Rita Forst, Direttore Esecutivo Product Engineering, GM Powertrain ha voluto sottolineare come “…nonostante la maggiore potenza dei nuovi motori 1.6 ECOTEC a benzina e 1.7 CDTI turbodiesel, siamo riusciti ancora una volta a ridurre i consumi e le emissioni dei nostri propulsori, a tutto vantaggio dell’impatto ambientale e delle spese di gestione dei nostri clienti. I motori Opel rispondono perfettamente alle esigenze di piacere di guida e di economicità di esercizio”.
Oltre ai Diesel, 4 motori a benzina ed uno a metano
La nuova Opel Zafira è prodotta con 4 motorizzazioni benzina, 2 Diesel e una a metano. Oltre al nuovo 1.6 ECOTEC, la gamma comprende il motore 1.8 ECOTEC da 140 CV (103 kW), dotato anch’esso di due assi a camme regolabili per ottimizzarne consumi e potenza. La nuova Zafira 1.8 è disponibile con cambio manuale a 5 marce oppure manuale automatizzato Easytronic. Il massimo della gamma dal punto di vista delle prestazioni è riservato alla sportivissima versione OPC ad alte prestazioni che accelera da 0 a 100 km/h in 7.8 secondi e raggiunge una velocità di 231 km/h. Il motore 2.0 da 240 CV (177 kW) rende la OPC la monovolume compatta più veloce del mondo.
Come detto, la gamma delle motorizzazioni disponibili su Zafira comprende anche l’economico 1.6 CNG (Compressed Natural Gas) a metano da 94 CV (69 kW) . Opel Zafira 1.6 ecoM consuma solo 5 kg circa di metano ogni 100 chilometri: ciò permette di ridurre sensibilmente le spese di gestione e l’impatto sull’ambiente. Il metano produce infatti l’80% in meno di ossido di azoto rispetto al gasolio ed emette gas di scarico quasi del tutto privi di particolato. Le emissioni di CO2 sono di appena 138 g/km, valore che pone questa versione di Zafira al vertice nel segmento delle monovolume compatte. Con 6 passeggeri a bordo oltre al guidatore la nuova Opel Zafira 1.6 ecoM, disponibile a primavera come versione ecoFLEX, emette solo 20 g/km di CO2 per persona trasportata.

Aspetto dinamico: originali elementi stilistici anteriori e posteriori
Opel Zafira è caratterizzata da un frontale molto originale e da nuovi elementi stilistici posteriori che le danno una connotazione molto sportiva. La larga barra anteriore cromata comprende il marchio Opel e racchiude otticamente il cofano spiovente, avvicinandola verso la mascherina, ora completamente cromata, suddivisa in due sezioni. Le linee a forma di V che circondano le sedi dei fari fendinebbia si inseriscono anch’esse nel paraurti anteriore, mentre gli alloggiamenti dei fari hanno un effetto cromato. Nella parte posteriore della vettura troviamo due cellule tridimensionali trasparenti in corrispondenza dei gruppi ottici di colore rosso. Questi presentano una striscia di colore bianco-argento che attraversa la fascia posteriore cromata.
All’interno dell’abitacolo troviamo bordure cromate lucide, che circondano i comandi del climatizzatore e dell’autoradio, ed una nuova finitura della plancia strumenti e dei pannelli porta. La console centrale ed il volante della versione Cosmo hanno una finitura laccata tipo pianoforte. Gli impianti audio e di comunicazione mobile con navigatore, lettori di CD e di DVD e compatibilità MP3 hanno collegamenti stereo per apparecchi esterni come gli iPod.

Flessibilità e versatilità: pochi secondi per trasformare gli interni
La nuova Opel Zafira conserva ovviamente il sistema Flex7 di configurazione dei sedili, una novità senza confronti che in un certo senso è il marchio di fabbrica di questo modello e che soprattutto permette di variare il numero di posti: in pochi secondi, Zafira si trasforma da una vettura a 7 posti in una a 5, 4, 3 oppure 2 soli sedili senza dover smontare alcun sedile. La capacità di carico è di 654 litri con 5 posti occupati e di 1.820 litri con 2.
A richiesta, il sedile del passeggero anteriori può essere dotato di schienale ripiegabile in avanti, scomparto porta-oggetti sotto il piano di seduta e tavolinetto posteriore ripiegabile. Sempre a richiesta è ottenibile anche il sistema FlexOrganizer, che permette di sfruttare al meglio l’interno del bagagliaio, sfruttando un paio di guide inserite ai suoi lati. Una serie di punti di fissaggio per elementi divisori, contenitori, reti e ganci permette di trasportare ogni genere di cose in modo sicuro ed ordinato. La console porta-oggetti che si sviluppa per tutta la lunghezza del soffitto comprende cinque grandi scomparti con sportellini apribili. E’ abbinata ad un esclusivo panoramico, dotato di quattro vetri fumé, che dà alla vettura un aspetto ancora più elegante e sportivo. Un sistema di tendine scorrevoli ad azionamento elettrico (una per ciascun vetro superiore) protegge gli occupanti se i raggi del sole sono troppi forti. Il tetto panoramico è di serie sulla versione Cosmo.

Innovazioni e tecnologie d’avanguardia : dall’IDSPlus all’AFL
La nuova gamma Zafira presenta importanti soluzioni tecnologiche che sono uniche su un’automobile di questa categoria. Questo è il caso dell’autotelaio elettronico IDSPlus con taratura continua degli ammortizzatori (CDC), che assicura un esclusivo livello di comfort di marcia e di sicurezza. All’interno di questo sistema integrato di controllo della vettura, le centraline ed i sensori di sottosistemi come ESPPlus (di serie su tutte le Opel vendute in Italia), ABS e CDC si scambiano continuamente informazioni, consentendo al sistema principale di ottimizzare la regolazione dell’assetto. Sui nuovi modelli è inoltre presente una versione ulteriormente evoluta del controllo elettronico di stabilità del complessivo automobile-rimorchio in grado di rilevare l’intensità di eventuali imbardate e di correggerle, agendo in modo appropriato sull’impianto frenante. Con la nuova Zafira, Opel introduce inoltre nel segmento delle monovolume compatte i fari adattabili AFL con lampade bi-xeno che accompagnano i movimenti del volante. Il dispositivo di assistenza per le partenze in salita, il sistema di accesso senza chiave Open & Start ed una serie di impianti audio, di navigatori satellitari e di apparecchi di comunicazione mobile, con lettori CD, DVD e MP3, completano le dotazioni per il comfort presenti su Zafira.

Il sistema di sicurezza SAFETEC aumenta il valore della vettura
Il sistema SAFETEC (di serie su tutte le nuove Opel Zafira) garantisce il massimo in fatto di sicurezza. Comprende l’autotelaio interattivo IDS collegato alle sospensioni anteriori a geometria Mac Pherson e posteriore ad assale torcente ed una serie di dispositivi elettronici per la protezione degli occupanti. La nuova Zafira è prodotta con 8 airbag, poggiatesta attivi, attacchi ISOFIX per seggiolini per bambini e pedaliera sganciabile che in caso di grave urto frontale stacca i pedali dai loro sostegni. Zafira ha ottenuto il massimo punteggio (le famose cinque stelle) per la protezione dei persone trasportate, nelle prove condotte da Euro NCAP (European New Car Assessment Programme). Questa monovolume compatta è anche all’avanguardia in fatto di protezione dei bambini e dei pedoni.
La nuova Opel Zafira presenta anche i massimi standard in fatto di affidabilità e di assistenza. I suoi clienti possono contare su lunghi intervalli tra i tagliandi di manutenzione programmata, che contribuiscono a contenere le spese di esercizio. La carrozzeria ampiamente zincata e 12 anni di garanzia contro la protezione passante contribuiscono al oro volta tenere alto il valore della vettura sul mercato dell’usato. Tutte queste considerazioni hanno permesso ad Opel Zafira di conquistare il primo posto nella classifica Best Value 2006 della rivista specializzata tedesca Auto Bild.

Testo: a cura del costruttore
Archivio immagini: Opel




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Bill Mitchell e Zora Arkus Duntov
Stilisti ed ingegneri in lotta per far prevalere le proprie idee. Quello che vi racconto è lo scontro culturale tra un designer innamorato delle proprie creazioni ed un ingegnere di fama mondiale che voleva far prevalere praticità e razionalità. Ecco la breve storia di una discussione tra Bill Mitchell e Zora Arkus Duntov, due uomini che hanno fatto la storia della Corvette.

Lo scontro di opinioni tra stilisti e ingegneri è un argomento che ricorre spesso quando si parla di automobili; alcune di queste discussioni passano però alla storia. Io che ho un debole per la produzione automobilistica americana voglio ricordare ciò che accadde quando fu il momento di sviluppare la nota Corvette Stingray del 1963. I personaggi in questione sono due figure leggendarie dell’automobilismo americano: il primo, Bill Mitchell, allora vice Presidente del Centro Stile di General Motors verrà certamente ricordato come uno dei più grandi designer americani. L’altro, Zora Arkus Duntov fu un ingegnere di indubbie capacità che diede un contributo di notevole portata al prodotto Corvette.

Bene, due uomini incredibili ma molto diversi tra loro; sta di fatto che nel 1963, quando fu il momento di concretizzare il prodotto Stingray, nacque un’animata discussione oggetto della quale era proprio il lunotto posteriore sdoppiato che rese famosa la Stingray di quel periodo. Ad intervenire per sedare gli animi fu un personaggio al di sopra di tutti e dotato dei necessari poteri per mettere a tacere i due. Il suo nome era Ed Cole e lui era il General Manager del Gruppo Chevrolet. Mitchell, e il suo uomo di fiducia Larry Shinoda, allora chief designer, avevano sviluppato un linguaggio formale che esigeva per la Stingray del 1963 il noto lunotto sdoppiato. La costola di lamiera che separava i due vetri posteriori era il perfetto completamento di ciò che si poteva osservare guardando la parte frontale della vettura. Dal canto suo Duntov non era granché interessato all’espressione artistica che i due avevano sviluppato ed era, al contrario, seriamente preoccupato per i problemi di visibilità posteriore che tale soluzione offriva. La cosa era ancora più preoccupante se si pensa che la vettura doveva essere impiegata anche nelle competizioni. Fu così che in breve tempo quelle linee e quello stile che erano la passione di Mitchell divennero il tormento per Duntov. L’intervento di Ed Cole fu decisivo e fondamentale; ricordiamo a questo proposito che Ed Cole fu capo ingegnere del gruppo Chevrolet dal 1952 al 1956 data nella quale venne nominato General Manager. La decisione che Cole prese accontentò entrambi i contendenti e creò, allo stesso tempo, un mito: la Stingray del 1963.

Ciò che Cole decise, infatti, fu che entrambi i partecipanti alla discussione avevano ragione e pertanto, senza scontentare nessuno, decise che la Stingray con lunotto posteriore splittato sarebbe stata costruita per un solo anno, il 1963 e mai più. Questa fu anche l’ultima decisione che Cole prese nei panni di General Manager del gruppo Chevy visto che nel novembre del 1961 fu promosso executive vice president al posto di Semon E. Knudsen, un altro illustre personaggio di cui avrò modo di parlare.


Archivio immagini: General Motors