Il concorso artistico “Young? Creative? Chevrolet!” celebra i vincitori dell’edizione 2007

Per il concorso Young? Creative? Chevrolet! è venuto il tempo di raccogliere i frutti. Ed i lavori presentati delle scuole di arte applicata di tutta Europa rappresentano un raccolto davvero eccezionale per Chevrolet Europe! I vincitori della prima edizione sono stati annunciati il 25 gennaio a Parigi.

Giovani di talento, ricchi di creatività e con tante idee innovative saranno celebrati questa notte in un luogo che li rappresenta perfettamente, il Museo di Arti Decorative della capitale francese. La cerimonia segna la fine ed al contempo il momento tanto agognato del concorso iniziato con il Salone dell’Automobile di Ginevra, nel marzo del 2007, quando Young? Creative? Chevrolet!, con le sue cinque discipline (fotografia, video, visual arts, moda e interior design), venne ufficialmente lanciato.

L’iniziativa ha avuto un successo che è andato ben aldilà delle aspettative: alcune tra le più blasonate scuole d’arte applicata europee, hanno presentato circa 70 progetti dei quali sono stati ammessi alla finale lavori provenienti da Austria, Francia, Italia, Olanda, Spagna e Svizzera. Ancora più d’effetto dell’accoglienza avuta presso le comunità artistiche è la qualità dei progetti presentati, che ha reso non facile il compito delle commissioni giudicanti. Le giurie sono state formate da manager Chevrolet, esperti e professionisti del mondo dell’arte, della comunicazione, dei media e dell’industria, tra i quali Virginie Lescure (stilista di moda), Antonio Azzalini (capostruttura di RAI 2), Jeffrey van der Vaart (esperto d’arte), Thomas Geisler (professore e storico del design) e Ruedi Müller (architetto).

“Se fosse stata necessaria ancora una prova per stabilire dove risiede il pensiero innovativo, eccola qui davanti a noi stasera”, ha commentato Wayne Brannon, CEO Chevrolet Europe, prima della cerimonia di consegna dei premi. “Sono stupefatto dal vedere cosa questi giovani sono stati in grado di realizzare. Guardando le idee eccezionali e la superba esecuzione di fotografie, video e dei progetti di visual arts, così come l’innovazione e l’accuratezza che caratterizzano i progetti di moda e di design degli interni, non posso non pensare che tutti potrebbero trovare applicazione immediata! Dare ai giovani artisti una piattaforma sulla quale esprimere il loro potenziale era il primo obiettivo di questa iniziativa ed il risultato che vediamo questa sera è il più bel riconoscimento che potevamo sperare. Chevrolet crede nella gioventù, nel dinamismo e nelle nuove idee, e siamo felici di contribuire alla rivelazione di talenti così promettenti come quelli premiati qui a Parigi”.

Tuttavia Young? Creative? Chevrolet! non finisce qui. L’edizione 2008 partita lo scorso dicembre annovera le stesse cinque discipline (in Italia si potrà concorrere per Moda e Visual Arts) mentre sale a 15 il numero di nazioni partecipanti: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Estonia, Francia, Italia, Lettonia, Lituania, Olanda, Polonia, Russia, Slovenia e Svizzera.
Le scuole d’arte applicata e gli studenti possono trovare tutte le informazioni sul concorso ed iscriversi online sul sito YoungCreativeChevrolet.

Tre opere italiane sul podio
I tre lavori italiani che avevano superato a dicembre la selezione nazionale e che sono approdati alla finale parigina sono stati tutti premiati. Il primo premio per il lavoro di Visual Arts ispirato ad Andy Warhol e con la Chevrolet HHR come soggetto, è stato assegnato a Gianluca Chiocca (Naba, Milano), che vince una full immersion presso un’agenzia di pubblicità per vedere tutti gli stadi, dalla concezione allo sviluppo fino all’esecuzione, di una campagna per un nuovo prodotto e/o i nuovi materiali corporate come visuals, annunci pubblicitari, brochure ecc. con una particolare attenzione ai processi grafici e visual che riguardano un marchio di caratura internazionale.
Terzi classificati, rispettivamente per le sezioni Moda e Video, Maria Benedetta Bruzziches (IED, Roma) ed il duo Emiliano Cacciatore e Moris Popovic (IAAD, Torino), che si aggiudicano un premio di 600 Euro.

“Siamo molto contenti che tutti e tre i lavori premiati dalla giuria italiana abbiano ben figurato e siano stati apprezzati anche da quella europea. La creatività italiana ha profonde ed importanti radici e questi giovani talenti contribuiranno sicuramente a mantenerla viva”, commenta Viviana Caputo, Capo Ufficio Stampa Chevrolet Italia. “Per Chevrolet Italia questi riconoscimenti rappresentano la buona riuscita di un progetto maturato proprio durante il suo svolgimento, con una presa di coscienza delle scuole e degli studenti ed un avvicinamento ai valori del marchio che hanno determinato la realizzazione di lavori innovativi, ricchi di spunti, che non sono passati inosservati. Un ottimo viatico per l’edizione 2008 appena cominciata che, in Italia, avrà due diversi temi per le discipline Visual Arts e Moda: nel primo caso si richiede di ‘vestire’ una Lacetti WTC, l’auto impiegata nel Campionato Mondiale Turismo, nel secondo sono ancora le hostess dei saloni, a cui parteciperà Chevrolet, il soggetto su cui letteralmente imbastire le opere”.

Young? Creative? Chevrolet! 2007: la Lista d’Onore
Di seguito, i risultati finali della prima edizione del concorso “Young? Creative? Chevrolet!” in ogni disciplina annunciati stasera a Parigi e le motivazioni delle giurie per ogni premio.
FOTOGRAFIA
1° Premio:
Aline FOURNIER, Cynthia DARIOLY, Amélia SZEMONIEWSKI, Dorian GILLER, Annick GROBERTY (EMAF, Ecole de multimédia et d’art - Friburgo, Svizzera)
Il commento della giuria: “Multifunktional” colpisce per l’intelligenza del concept e per la creatività, in totale coerenza con i valori del marchio Chevrolet. L’immagine ha un piacevole tocco “giovane”, mostra persone nelle loro attività giornaliere con un’automobile e trasmette una sensazione di movimento sebbene la Chevrolet Lacetti sia ferma.
2° Premio: Nicolas RIVAL (Ecole de Condé - Lione, Francia)
Il commento della giuria: Uno scatto elegante e tradizionale, in cui l’auto è al centro dell’attenzione, ma con un trattamento davvero creativo ed una grande esecuzione fotografica. Un’immagine immediatamente utilizzabile in qualsiasi strumento di comunicazione stampato.
VIDEO
1° Premio: David ALVAREZ, Rémi FARJAUD (Emile Cohl - Lione, Francia)
Il commento della giuria: Un video moderno e dinamico, che rappresenta un’idea reale e forte, eseguito con creatività e con un’intelligente riferimento alla tradizione Chevrolet.
2° Premio: Saša MILETIC (Media College – Amsterdam, Olanda)
Il commento della giuria: Un video davvero bello, sia in termini di qualità produttiva sia di coerenza con il posizionamento del marchio e del prodotto, praticamente pronto per l’uso.
3° Premio: Emiliano CACCIATORE, Moris POPOVIC (IAAD, Istituto d’Arte Applicata e Design – Torino, Italia)
Il commento della giuria: Una visione interessante, personale ed artistica del soggetto, in grado di lasciare allo spettatore una sensazione di giovane, fresca leggerezza.
VISUAL ARTS
1° Premio: Gianluca CHIOCCA (NABA, Nuova Accademia delle Belle Arti – Milano, Italia)
Il commento della giuria: Un’interpretazione anticonvenzionale, audace ed umoristica del soggetto, che si adatta perfettamente all’immagine della HHR e di Chevrolet.
2° Premio: Carolina TORRES CALVO (Escuela de Arte y Superior de Diseño – Logroño, Spagna)
Il commento della giuria: “Envidias” è un’eccellente illustrazione, ben eseguita, assolutamente coerente con il brief ed i valori del marchio Chevrolet.
MODA
1° Premio: Léa SCHINDLER (ESMOD – Lyon, France)
Il commento della giuria: “Gonflé à block” è un abito che ben rappresenta Chevrolet, eseguito con cura e grande attenzione alla fattibilità, praticamente pronto per essere prodotto ed indossato. Il taglio è giovane, sexy, con soluzioni interessanti come gli inserti in denim che non ne compromettono la vestibilità, ma consentono di raggiungere un perfetto equilibrio tra stili tradizionali e moderni.
2° Premio: Julia FIDESSER, Victoria HAUSER, Anna RIHL, Anna ZIMMERMANN (Universität für künstlerische und industrielle Gestaltung - Linz, Austria & Modeschule der Stadt Wien – Vienna, Austria)
Il commento della giuria: Un design semplice ed innovativo, con un importante tocco futuristico. Grazie alla nuova tecnologia Lumalive, il vestito può diventare uno schermo sul quale, tramite dei led inseriti nel tessuto, è possibile proiettare immagini anche in movimento, dando al ruolo delle hostess una nuova dimensione oltre a provare che arte e tecnologia possono lavorare insieme!
3° Premio: Maria Benedetta BRUZZICHES (IED, Istituto Europeo di Design – Roma, Italia)
Il commento della giuria: Un design bello ed originale e, soprattutto, un lavoro impeccabile di vera “sartoria”.
INTERIOR DESIGN
1° Premio: Tanja LIGHTFOOT, August KOCHERSCHEIDT (Universität für angewandte Kunst - Vienna, Austria)
Il commento della giuria: Un concept assolutamente fantastico: un singolo oggetto che si trasforma facilmente in sedia, sgabello, poltrona, scrivania, tavolino da caffè o tavolo alto. La flessibilità e la modularità del sistema è semplicemente stupefacente, e funziona! Il livello di accuratezza e di realizzazione è così avanzato che l’oggetto potrebbe entrare immediatamente in produzione di serie. Un lavoro magnifico!
2° Premio: Lukas BAST, Shawsta YOUNG (Universität für angewandte Kunst – Vienna, Austria)
Il commento della giuria: Creativo e futuristico. Un intelligente sistema sedia-tavolo che consente di creare tre differenti atmosfere (urbana, casual e sportiva) e può essere facilmente integrato in qualsiasi ambiente.
3° Premio: Aline BUSSE, Peter MAHLKNECHT (Universität für angewandte Kunst – Vienna, Austria)
Il commento della giuria: Un concept brillante, dalla grande modularità, ottimamente ispirato dal mondo tecnico dei motori. Interessante e agevolmente adattabile al design di qualsiasi stand fieristico.

Testo: a cura del costruttore
Archivio immagini: General Motors




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Bill Mitchell e Zora Arkus Duntov
Stilisti ed ingegneri in lotta per far prevalere le proprie idee. Quello che vi racconto è lo scontro culturale tra un designer innamorato delle proprie creazioni ed un ingegnere di fama mondiale che voleva far prevalere praticità e razionalità. Ecco la breve storia di una discussione tra Bill Mitchell e Zora Arkus Duntov, due uomini che hanno fatto la storia della Corvette.

Lo scontro di opinioni tra stilisti e ingegneri è un argomento che ricorre spesso quando si parla di automobili; alcune di queste discussioni passano però alla storia. Io che ho un debole per la produzione automobilistica americana voglio ricordare ciò che accadde quando fu il momento di sviluppare la nota Corvette Stingray del 1963. I personaggi in questione sono due figure leggendarie dell’automobilismo americano: il primo, Bill Mitchell, allora vice Presidente del Centro Stile di General Motors verrà certamente ricordato come uno dei più grandi designer americani. L’altro, Zora Arkus Duntov fu un ingegnere di indubbie capacità che diede un contributo di notevole portata al prodotto Corvette.

Bene, due uomini incredibili ma molto diversi tra loro; sta di fatto che nel 1963, quando fu il momento di concretizzare il prodotto Stingray, nacque un’animata discussione oggetto della quale era proprio il lunotto posteriore sdoppiato che rese famosa la Stingray di quel periodo. Ad intervenire per sedare gli animi fu un personaggio al di sopra di tutti e dotato dei necessari poteri per mettere a tacere i due. Il suo nome era Ed Cole e lui era il General Manager del Gruppo Chevrolet. Mitchell, e il suo uomo di fiducia Larry Shinoda, allora chief designer, avevano sviluppato un linguaggio formale che esigeva per la Stingray del 1963 il noto lunotto sdoppiato. La costola di lamiera che separava i due vetri posteriori era il perfetto completamento di ciò che si poteva osservare guardando la parte frontale della vettura. Dal canto suo Duntov non era granché interessato all’espressione artistica che i due avevano sviluppato ed era, al contrario, seriamente preoccupato per i problemi di visibilità posteriore che tale soluzione offriva. La cosa era ancora più preoccupante se si pensa che la vettura doveva essere impiegata anche nelle competizioni. Fu così che in breve tempo quelle linee e quello stile che erano la passione di Mitchell divennero il tormento per Duntov. L’intervento di Ed Cole fu decisivo e fondamentale; ricordiamo a questo proposito che Ed Cole fu capo ingegnere del gruppo Chevrolet dal 1952 al 1956 data nella quale venne nominato General Manager. La decisione che Cole prese accontentò entrambi i contendenti e creò, allo stesso tempo, un mito: la Stingray del 1963.

Ciò che Cole decise, infatti, fu che entrambi i partecipanti alla discussione avevano ragione e pertanto, senza scontentare nessuno, decise che la Stingray con lunotto posteriore splittato sarebbe stata costruita per un solo anno, il 1963 e mai più. Questa fu anche l’ultima decisione che Cole prese nei panni di General Manager del gruppo Chevy visto che nel novembre del 1961 fu promosso executive vice president al posto di Semon E. Knudsen, un altro illustre personaggio di cui avrò modo di parlare.


Archivio immagini: General Motors