Il lusso e la tecnologia secondo Maybach

Al Salone dell’Auto di Detroit 2008, Maybach presenta per la prima volta al pubblico americano uno straordinario capolavoro automobilistico che, grazie alle tecnologie più moderne, fa rivivere la raffinata arte della costruzione di vetture high-end: lo studio di design di Maybach Landaulet.

Perfettamente in linea con la tradizione delle esclusive cabriolet d’epoca “Landaulet”, la parte posteriore del tetto di questo esemplare unico, in una scintillante veste bianca, si apre completamente, lasciando chiusa la postazione di guida dello chauffeur. Sopra ai passeggeri si estende soltanto l’azzurro del cielo. Su poltrone rivestite in morbida pelle bianca, i privilegiati passeggeri posteriori possono assaporare, in un ambiente lussuoso e arredato con il massimo della raffinatezza, un’esperienza unica di viaggio open-air che attualmente nessun’altra automobile è in grado di offrire. Qui, la sensazione di viaggiare a contatto con la natura si fonde in un insieme armonioso con un comfort esclusivo e soluzioni tecnologiche ai massimi livelli. Grazie a questo studio di design decisamente unico nel suo genere, Maybach sottolinea ancora una volta la sua competenza nella costruzione delle auto di lusso più esclusive del mondo.
Con lo studio di design Landaulet, Maybach ha creato con un accurato lavoro artigianale una vettura scoperta superiore ad una tradizionale cabriolet, rappresentando la vera espressione del lusso. Questa vettura è l’ideale per un utilizzo di rappresentanza per teste coronate e persone di successo, estremamente facoltose, che sanno apprezzare uno stile di alta signorilità e di autentico pregio.

Lo studio di design Landaulet è la risposta Maybach alle richieste dei Clienti
Il marchio Maybach è sinonimo di lussuose e raffinate vetture high-end, realizzate con tecnologie sofisticate ed all’avanguardia, ricche di una eleganza senza tempo e di cura per il dettaglio artigianale. Due terzi dei Clienti Maybach desiderano personalizzare la propria vettura secondo gusti e suggerimenti individuali, per questo motivo il Marchio di lusso amplia costantemente la propria selezionata gamma di equipaggiamenti a richiesta.
Anche l’ispirazione per questo studio di design è nata dall’esclusiva clientela Maybach, per la quale la Landaulet rievoca l’atmosfera delle vetture delle grandi carrozze aristocratiche del passato.
La denominazione Landaulet racconta un’automobile dotata di tetto soltanto nella parte anteriore, mentre una capote ripiegabile sul vano posteriore consente agli eleganti passeggeri di godere del sole e dell’aria fresca durante il viaggio. Un tempo, le Landaulet venivano utilizzate anche come vetture di Stato, dalle quali gli occupanti potevano salutare le persone in strada. Per motivi di sicurezza, al giorno d’oggi le Landaulet non vengono quasi più impiegate a questo scopo.
Questo aspetto non ha però compromesso in alcun modo il mito delle Landaulet. Ancora oggi, queste vetture vengono classificate ai vertici dell’arte automobilistica come vetture con chauffeur. Ciò vale in particolare misura per lo studio di design Maybach. Tecnologie innovative e funzionali, straordinario comfort ed un ambiente raffinato contribuiscono a far emergere questa Landaulet dalla cerchia delle vetture di lusso, grazie anche ai materiali pregiati selezionati che gli specialisti Maybach hanno inserito nella vettura con estrema cura dei dettagli e grande abilità artigianale come, ad esempio, la pelle Nappa bianca di eccelsa qualità, l’esclusivo granito nero e gli inserti in lucente nero Pianoforte. Lo studio di design Maybach è paragonabile ai raffinati super-yacht, veri e propri capolavori di bellezza ed arte del lusso che coniugano le tecnologie più sofisticate ai materiali più esotici e naturali per un viaggio che coinvolge i sensi, trasportando i passaggeri lontano dalla quotidianità.

Hard-top ripiegabile per i passeggeri posteriori
Tecnicamente, lo studio di design Landaulet si basa sul modello Maybach 62 S, la limousine con chauffeur più potente al mondo attualmente prodotta in serie. Anche la Landaulet è stata configurata da Maybach come vettura con autista, dotata di parete divisoria e postazione di guida completamente in nero. Creando un forte contrasto cromatico con il vano posteriore di generose dimensioni, totalmente bianco, sopra il quale si estende l’ampio hard-top ripiegabile, questo accorgimento sottolinea nettamente la posizione privilegiata dei passeggeri.
Per consentire a questi ultimi di viaggiare completamente a cielo aperto senza alcun ostacolo alla visuale, i tecnici Maybach hanno eliminato il modulo posteriore del tetto, lasciando tuttavia le fiancate laterali che sono state rinforzate in modo invisibile attraverso tubi di acciaio interni. Questi accorgimenti non hanno modificato il profilo della berlina di lusso, ed anche le generose portiere e l’intero abitacolo con l’esclusiva configurazione dei sedili regolabili in posizione relax sono rimasti invariati.
Una volta chiuso, l’hard-top nero della Landaulet poggia sul telaio del tetto, proteggendo perfettamente l’abitacolo da vento e pioggia. Su richiesta dei passeggeri, lo chauffeur può aprire il tetto premendo un interruttore sulla consolle centrale. A questo punto, una serie di elettromotori sblocca in modo totalmente automatico due elementi di fissaggio, e l’hard-top si ripiega da solo per poi scomparire dolcemente dietro la cappelliera, insieme ai finestrini posteriori integrati in vetro di sicurezza.
Le operazioni di apertura e chiusura del tetto sono affidate a due cilindri idraulici, uno per ciascun lato della vettura, dal funzionamento impercettibile. La necessaria potenza di azionamento è fornita da una pompa elettroidraulica, alloggiata in modo invisibile nel bagagliaio, lateralmente, in modo da non limitare la capacità di carico. L’intero processo di apertura e chiusura del tetto si svolge rapidamente, ma senza alcuna fretta che potrebbe risultare inappropriata, e richiede molto meno di 20 secondi. Naturalmente, il vano bagagli è sempre comodamente accessibile anche a tetto aperto, senza limitazioni di alcun genere.
Una volta ripiegato, l’hard-top può anche essere ricoperto dallo chauffeur con un telo di morbida pelle bianca, per tenere la meccanica del tetto al riparo da occhi indiscreti ed al tempo stesso conferire alla vettura un’immagine di estrema eleganza. Visibile dai veicoli al seguito, sul telo è ricamato un grande logo “Maybach Landaulet”, che naturalmente risalta in modo signorile, bianco su bianco. Lo studio di design Maybach non è stato concepito per sorprendere con effetti stilistici, ma per servire con signorilità e discrezione come un maggiordomo di alta classe.

Vernice bianca e cerchi bianchi
La medesima impressione è accentuata anche dalla verniciatura bianca dello studio di design, realizzata nell’esclusiva tonalità Antigua White. La vernice bianca brillante viene applicata strato per strato da esperti specialisti, in un minuzioso processo che comprende un numero complessivo di passaggi quasi doppio rispetto ad altre vetture di categoria superiore. A differenza delle verniciature tradizionali, nelle quali una sola mano di fondo determina il colore, in questo caso per ottenere lo straordinario effetto brillante della madreperla sono necessarie due vernici, una delle quali contiene particelle di mica.
Questo minerale caratterizza la particolare brillantezza del colore, che varia impercettibilmente in base ai riflessi della luce, rendendosi particolarmente luminoso all’esposizione del sole. I diversi strati di vernice vengono applicati manualmente, con diversi trattamenti di vernice trasparente che garantiscono una resistenza superiore.
Ulteriori elementi estetici che caratterizzano particolarmente lo studio di design Landaulet sono rappresentati dai cerchi da 20 pollici, bianchi, sui quali sono montati pneumatici Michelin Pilot Sport ad alte prestazioni da 275/45 R 20, realizzati espressamente per Maybach. Altre caratteristiche esclusive dello studio di design sono gli indicatori di direzione anteriori bianchi, le luci di coda di colore rosso scuro e la terza luce di stop, estremamente sottile ed integrata con eleganza sul cofano del portabagagli.

Postazione di guida dello chauffeur completamente in nero
Anche la configurazione cromatica degli interni contribuisce a sottolineare come lo studio di design Maybach Landaulet sia stato concepito come vettura con chauffeur: mentre per l’ampio vano passeggeri posteriore è stato scelto un allestimento completamente bianco, la postazione dell’autista si presenta totalmente in nero.
Benché questa scelta evidenzi in modo visibile la suddivisione dei ruoli all’interno della vettura, bisogna tuttavia considerare che il posto al volante dello studio di design figura sicuramente tra le postazioni di lavoro più ambite per uno chauffeur. Infatti, anche qui sono stati utilizzati esclusivamente materiali di altissimo pregio.
Pur riprendendo la configurazione del modello Maybach 62 S, la postazione di guida è stata ulteriormente perfezionata sotto alcuni importanti aspetti. Ad esempio, la consolle centrale e tutti gli inserti sono realizzati in nero Pianoforte. Inoltre, per gli ampi rivestimenti in pelle, Maybach ha scelto una pelle particolarmente esclusiva, in una tonalità di nero profondamente scura e lucida. La pelle Stromboli nera e al contempo brillante riprende il profondo nero Pianoforte utilizzato per i rivestimenti interni, creando nell’abitacolo un’atmosfera suggestiva ed al tempo stesso armoniosa.
Tecnicamente, l’insolito grado di lucentezza della pelle è stato ottenuto dagli specialisti della Maybach Manufaktur raffinando ulteriormente la qualità della nappa semi-anilinica. La pelle è stata “stirata” in modo che la sua superficie apparisse più liscia e brillante ed al tempo stesso “più nera”, esaltando gli effetti di luce che ne derivano.

Pelle bianca e marmo nero
Grande abilità artigianale, sicurezza stilistica, l’impiego di materiali esclusivi ed in parte unici, standard qualitativi estremamente elevati hanno giocato un ruolo determinante nella configurazione del vano posteriore, producendo un risultato eccellente. Il vano passeggeri si presenta tutto bianco, realizzato dalla Maybach-Manufaktur quasi completamente in pregiata pelle Nappa Seychelles bianca. Oltre ai confortevoli sedili, anche porte e cornici dei finestrini sono rivestiti in raffinata pelle bianca. Lo stesso rivestimento impreziosisce anche i più piccoli dettagli come, ad esempio, il retro dell’elegante telefono cellulare high-society firmato Vertu, alloggiato in un apposito supporto, anch’esso rivestito in pelle, sulla consolle tra i sedili dei passeggeri. I designer hanno utilizzato la pelle bianca perfino per i ganci portabiti, l’incavo delle maniglie interne sul bracciolo e per il cappuccio di copertura delle dimensioni di una moneta, che normalmente non risulta neanche visibile.
Anche il vano piedi ed il cielo posteriore della Landaulet di lusso high-end sono realizzati in bianco: il pavimento è tappezzato con una moquette di velluto bianco, il padiglione rivestito in pregiato tessuto bianco.A creare un efficace contrasto con tutto ciò provvedono le applicazioni e gli inserti in nero.
Non sono soltanto il nero e il bianco a determinare il tema dell’ambiente, ma anche la contrapposizione fra caldo e freddo. Infatti, mentre alcune superfici posteriori sono rivestite in nero Pianoforte lucido, diversi elementi sono realizzati in granito indiano Star Galaxy, un raro tipo di marmo che presenta al suo interno numerose particelle dorate.

Il marmo è per l’eternità
Maybach ha scelto consapevolmente la pietra naturale per gli inserti, perché questo materiale trasmette un senso di alto pregio testimoniato da famose sculture. Gli inserti in marmo, nel settore automobilistico, rappresentano l’apice dell’esclusività. Nello studio di design Maybach Landaulet, le cornici degli interruttori di regolazione dei sedili nelle porte, i bordi della consolle centrale, le coperture dei vani portaoggetti tra i sedili dei passeggeri, i listelli decorativi e la parte centrale della parete divisoria con monitor incassati, ampia quasi quanto la vettura, sono realizzati in pregiato granito indiano e brillano come artistiche sculture. Anche i piani d’appoggio dei tavolini ribaltabili, alloggiati tra i sedili e bordati in pelle bianca con cromature, sono di granito.
Questo selezionato materiale naturale possiede riflessi del tutto particolari e mostra una viva brillantezza che soltanto la natura può creare: particelle di feldspato brillano all’interno della pietra naturale, sfavillando con cristalli tridimensionali che conferiscono un’affascinante profondità. Si tratta di effetti impossibili da imitare utilizzando materiali sintetici.

Metodi non convenzionali per curvare la pietra
Per poter applicare le sottilissime lastre di marmo anche intorno agli spazi con una curvatura ristretta, e perfino sugli angoli, senza comprometterne l’affascinante effetto ottico della pietra, ingegneri e designer hanno dovuto adottare metodi non convenzionali. Per questo motivo, si è deciso di fissare un sottile strato di granito su una sorta di pellicola adesiva, per poi frantumarlo tra due rulli con una pressione esattamente prestabilita ed una determinata velocità, fino ad ottenere ad una grossezza della grana quasi uniforme. Il risultato consiste in una mistura non amorfa, in quanto ogni grano mantiene esattamente la posizione che aveva in precedenza. Dato che la struttura microcristallina non è andata distrutta, dopo questo trattamento la pietra appare intatta, mantenendo tutte le sue preziose caratteristiche, ed è modellabile in qualsiasi forma.
Il marmo ha superato egregiamente i test più severi. La sua resistenza alla luce è impeccabile, e nei crash-test il materiale ha ottenuto il massimo dei voti. Questo non deve certo sorprendere: del resto, la pietra non presenta alcun effetto di rimbalzo e, dato che le modanature già sono realizzate in marmo segmentato intenzionalmente in modo mirato, come per il vetro di sicurezza temprato non possono formarsi schegge appuntite in caso di rottura.

Generosa abitabilità e comfort di prima classe
A garantire un comfort straordinario provvede la generosa abitabilità del vano posteriore, che lo studio di design Landaulet ha ripreso invariato dal modello Maybach 62. Due generose poltrone singole invitano a salire a bordo della vettura. La loro particolarità è rappresentata dalla singolare posizione di relax, conosciuta fino ad oggi solo su poltrone di prima classe dei moderni jet per il trasporto passeggeri. Se il passeggero posteriore preme il pulsante per richiamare la posizione di relax preprogrammata, lo schienale del sedile si abbassa gradualmente fino a 47 gradi; contemporaneamente, dalla parte inferiore del sedile fuoriescono un apposito sostegno per le gambe ed il poggiapiedi per garantire un comfort totale durante il viaggio. Naturalmente, il sedile può essere adattato con facilità alle esigenze individuali del passeggero, e anche alle persone di alta statura.
Le camere d’aria regolabili integrate nello schienale contribuiscono ad incrementare ulteriormente il comfort dei sedili, grazie ad una funzione massaggio programmata. Premendo il tasto “Pulse”, la camera d’aria centrale nella zona lombare comincia a pulsare con una sequenza predefinita e ad un’intensità variabile, che secondo le ricerche degli esperti di ortopedia allevia l’affaticamento della muscolatura della schiena e favorisce il metabolismo dei dischi vertebrali. Questo delicato massaggio della schiena ha una durata di cinque minuti e può essere ripetuto in qualsiasi momento.
Sofisticato sistema di protezione integrata con schienale anticrash per una maggiore protezione
Oltre al massimo comfort, i sedili con posizione relax dello studio di design Maybach Landaulet offrono anche un’elevata sicurezza in ogni posizione. Il sistema di ritenuta con pretensionatore, limitatore della forza di ritenuta e sidebag è integrato nello schienale, in modo tale che il passeggero sia ben protetto anche in posizione di relax. Altre particolari dotazioni di sicurezza sono lo schienale anticrash di nuova concezione, che in caso di eventuale impatto frontale ritorna in posizione eretta, ed il pretensionatore integrato nelle fibbie delle cinture, che nell’eventualità di una collisione tende efficacemente anche la cintura addominale.

Parete divisoria con trasparenza a comando elettrico
Essendo concepito come vettura con chauffeur, lo studio di design è dotato di una parete divisoria, la cui parte inferiore consiste di una struttura a sandwich di alluminio, parzialmente rivestita con una grande modanatura in granito nero, mentre la parte superiore è costituita da un finestrino in cristallo stratificato abbassabile mediante un motorino elettrico.

Due sistemi separati per una climatizzazione esemplare
Lo straordinario comfort di viaggio a bordo dello studio di design Landaulet è garantito dal lussuoso ambiente interno con la sua generosa abitabilità e da una perfetta climatizzazione dell’abitacolo. Per climatizzare in modo efficace un ambiente così spazioso, i progettisti hanno adottato un sistema di climatizzazione senza pari. In sostanza: la vettura è dotata di due tra i più moderni sistemi di climatizzazione, uno per il vano anteriore e l’altro per quello posteriore. Quest’ultimo può essere comandato anche dallo chauffeur tramite gli appositi comandi integrati sulla consolle centrale. Grazie alla sua elevata efficienza ed a comandi intelligenti, il sistema offre sia ai due passeggeri anteriori che ai due occupanti posteriori la possibilità di regolare e programmare individualmente il climatizzatore. I parametri del climatizzatore sono stati adeguati alle condizioni particolari dello studio di design Landaulet, in modo da assicurare il massimo piacere della guida open-air anche nelle condizioni climatiche meno favorevoli.

Sistemi di entertainment e comunicazione all’avanguardia
Come nel modello Maybach 62, anche nello studio di design Landaulet la consolle posteriore costituisce il fulcro dell’intrattenimento, della comunicazione e del comfort di viaggio. Un’ampia serie di vani consente ai passeggeri posteriori di trasportare oggetti delle più svariate dimensioni. I rivestimenti interni delle porte, ad esempio, sono dotati di dieci vani con coperchio apribile tramite pulsante. L’elemento più importante sotto questo punto di vista, tuttavia, è la consolle centrale posteriore tra i sedili, di tipo multifunzionale, impreziosita da inserti in granito.
Qui gli ingegneri Maybach hanno raggruppato tutti gli impianti per l’intrattenimento dei passeggeri posteriori: lettore DVD, CD-Changer per 6 CD, frigobox con compressore elettrico ed un intelligente sistema per non far ribaltare bicchieri e bottiglie di Champagne. I calici da Champagne in argento Sterling, progettati espressamente per le vetture Maybach, sono sostenuti da clip che si chiudono automaticamente sullo stelo del bicchiere non appena quest’ultimo viene posato. Se il passeggero posteriore solleva leggermente il calice, le clip si riaprono all’istante.

Motore e telaio
Lo studio di design Maybach Landaulet adotta un motore V12 ulteriormente potenziato dagli ingegneri Maybach, insieme agli esperti Mercedes-AMG, per i modelli Maybach 57 S e Maybach 62 S. Grazie alla sovralimentazione biturbo raffreddata ad acqua, il motore V12 di 5.980 cc di cilindrata vanta una potenza massima pari a 450 kW/612 CV, disponibili costantemente tra 4.800 e 5.100 giri/min, mentre la coppia massima di 1.000 Nm è disponibile tra 2.000 e 4.000 giri/min.
In linea con il concetto di manifattura adottato dal marchio Maybach, il motore a dodici cilindri biturbo viene montato a mano dai tecnici della Mercedes-AMG. Il totale rispetto del principio “Un uomo, un motore” è testimoniato anche dalla firma dell’addetto responsabile apposta sulla caratteristica targhetta del motore, applicata sulla copertura del V12 biturbo, che rappresenta una vera e propria garanzia della massima qualità ed accuratezza della lavorazione.
Con le sospensioni pneumatiche semiattive a gestione elettronica AIRMATIC DC (Dual Control) e il sistema di sospensioni adattive (ADS II), lo studio di design Landaulet raggiunge straordinarie dimensioni del comfort di marcia e al tempo stesso dimostra che anche un’auto di rappresentanza può distinguersi per agilità e dinamicità.
Oltre ai dischi dei freni autoventilanti di grandi dimensioni, dotati di doppie pinze sull’asse anteriore, lo studio di design, come la Maybach 62 S adotta contemporaneamente due sistemi frenanti elettroidraulici Sensotronic Brake Control (SBC™). Insieme ai sistemi ESP®, ASR, ABS e Brake Assist, la Landaulet dispone dei sistemi di controllo della dinamica di marcia più moderni ed efficienti in circolazione.

Innovative tecnologie riprese da Mercedes-Benz
Come tutte le limousine Maybach, anche la Landaulet raccoglie i vantaggi della grande esperienza del marchio Mercedes-Benz in fatto di sviluppo e produzione di modelli di alta qualità nel segmento delle automobili di lusso. Infatti, numerose innovazioni di altissimo livello introdotte da Mercedes-Benz, ulteriormente perfezionate per i modelli Maybach, fanno parte della dotazione di serie di queste esclusive berline e naturalmente sono state inserite anche a bordo dello studio di design Landaulet: dalle sospensioni pneumatiche semiattive a gestione elettronica AIRMATIC DC (Dual Control), al sistema di comando vocale VOICETRONIC, fino al sistema di comando e visualizzazione COMAND APS.

Lusso e comfort ai più alti livelli
Già negli anni Venti e Trenta del secolo scorso, insieme a Mercedes-Benz, il marchio Maybach figurava nell’élite dell’industria automobilistica tedesca ed internazionale. Questa tradizione viene portata avanti dal 2002, ovvero da quando Maybach ha presentato i suoi primi modelli 57 e 62. Nel 2005 la prestigiosa Casa ha introdotto il modello 57 S come limousine ad alte prestazioni e, nel 2006, Maybach 62 S, la più potente limousine con chauffeur del mondo prodotta in serie.

Maybach 57 S: una berlina di lusso ad alte prestazioni
La “S” nella denominazione del modello 57 S significa “Special” ed indica che Maybach ha soddisfatto molti desideri dei suoi esclusivi Clienti nel realizzare questa vettura, ma soprattutto quelli di una clientela particolarmente esigente, desiderosa di guidare personalmente la propria Maybach ed in cerca di una simbiosi tra comfort raffinato e temperamento sportivo.
Quest’ultimo è garantito dal propulsore Mercedes-AMG V12 biturbo da 6,0 litri di cilindrata con una potenza di 450 kW/612 CV e una coppia massima di 1.000 Nm, che assicura straordinarie prestazioni anche nello studio di design Landaulet, e da una taratura delle sospensioni più rigida. La combinazione di questi fattori rende la 57 S l’ammiraglia ideale per quei Clienti che ricercano le elevate prestazioni e la caratteristica perfezione del marchio Maybach.
Esteriormente, la Maybach 57 S è caratterizzata da un’imponente calandra, un design rielaborato dei gruppi, incisivi cerchi a razze da 20″ ed una vernice monocromatica in una tonalità di nero o argento riservata esclusivamente ai modelli 57 S e 62 S. Negli interni, l’accurata armonizzazione tra inserti in pregiato nero Pianoforte e sportivo carbonio e una nuova configurazione dei rivestimenti in pelle conferiscono alla vettura un tocco di dinamicità incisivo e al tempo stesso discreto.

Maybach 62 S: la limousine di serie più potente al mondo
Il modello Maybach 62 S, introdotto come quarta e più recente versione Maybach, costituisce anche la base sulla quale è stato sviluppato lo studio di design Landaulet e offre non solo una nuova dimensione del comfort di viaggio, specialmente per i passeggeri del generoso vano posteriore della nuova berlina di lusso high-end, ma anche un livello di prestazioni decisamente superiore.
Infatti, al pari del modello 57 S, la vettura è equipaggiata con il potente motore a dodici cilindri ulteriormente perfezionato da 450 kW (612 CV). Maybach 62 S è stata progettata soprattutto per la guida con chauffeur e soddisfa gli standard più elevati in termini di spaziosità, comfort e dinamica di marcia. Spazio e comfort assicurano il massimo relax durante i viaggi, mentre la dinamicità del motore consente di risparmiare uno dei beni più preziosi in assoluto: il tempo. Precisamente ciò che serve, nella vita sempre più frenetica dei nostri giorni.
Diversamente dal modello 57 S, dotato di un assetto rigido del telaio per consentire una marcia più sportiva ai Clienti che desiderano guidare personalmente la propria Maybach, i tecnici della prestigiosa Casa hanno mantenuto invariata l’escursione delle sospensioni della 62 S. In questo modo si ottiene un comfort di marcia eccellente che non ha praticamente rivali. Benché il telaio rappresenti il meglio in assoluto nell’industria automobilistica in termini di comfort, esso offre contemporaneamente elevate potenzialità dinamiche che consentono di trasferire la potenza all’asfalto con sicurezza in qualsiasi momento. In tal modo, i progettisti Maybach sono riusciti a conciliare armoniosamente queste esigenze contrapposte.
Esteriormente, la Maybach 62 S si distingue dal modello 62 per alcuni elementi estetici che sottolineano soprattutto il carattere dinamico della vettura. Tra questi spiccano in particolare il frontale modificato come per il modello 57 S, con la mascherina del radiatore ridisegnata in modo incisivo, gli esclusivi cerchi a razze da 20 pollici e il rinnovato design dei gruppi ottici. Come il modello 57 S, anche la nuova Maybach 62 S presenta una raffinata vernice monocromatica. Negli interni, la sapiente combinazione di elementi realizzati in “nero Pianoforte” e sportivo carbonio crea un’atmosfera di esclusiva eleganza.

Testo: a cura del costruttore
Archivio immagini: Maybach




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Bill Mitchell e Zora Arkus Duntov
Stilisti ed ingegneri in lotta per far prevalere le proprie idee. Quello che vi racconto è lo scontro culturale tra un designer innamorato delle proprie creazioni ed un ingegnere di fama mondiale che voleva far prevalere praticità e razionalità. Ecco la breve storia di una discussione tra Bill Mitchell e Zora Arkus Duntov, due uomini che hanno fatto la storia della Corvette.

Lo scontro di opinioni tra stilisti e ingegneri è un argomento che ricorre spesso quando si parla di automobili; alcune di queste discussioni passano però alla storia. Io che ho un debole per la produzione automobilistica americana voglio ricordare ciò che accadde quando fu il momento di sviluppare la nota Corvette Stingray del 1963. I personaggi in questione sono due figure leggendarie dell’automobilismo americano: il primo, Bill Mitchell, allora vice Presidente del Centro Stile di General Motors verrà certamente ricordato come uno dei più grandi designer americani. L’altro, Zora Arkus Duntov fu un ingegnere di indubbie capacità che diede un contributo di notevole portata al prodotto Corvette.

Bene, due uomini incredibili ma molto diversi tra loro; sta di fatto che nel 1963, quando fu il momento di concretizzare il prodotto Stingray, nacque un’animata discussione oggetto della quale era proprio il lunotto posteriore sdoppiato che rese famosa la Stingray di quel periodo. Ad intervenire per sedare gli animi fu un personaggio al di sopra di tutti e dotato dei necessari poteri per mettere a tacere i due. Il suo nome era Ed Cole e lui era il General Manager del Gruppo Chevrolet. Mitchell, e il suo uomo di fiducia Larry Shinoda, allora chief designer, avevano sviluppato un linguaggio formale che esigeva per la Stingray del 1963 il noto lunotto sdoppiato. La costola di lamiera che separava i due vetri posteriori era il perfetto completamento di ciò che si poteva osservare guardando la parte frontale della vettura. Dal canto suo Duntov non era granché interessato all’espressione artistica che i due avevano sviluppato ed era, al contrario, seriamente preoccupato per i problemi di visibilità posteriore che tale soluzione offriva. La cosa era ancora più preoccupante se si pensa che la vettura doveva essere impiegata anche nelle competizioni. Fu così che in breve tempo quelle linee e quello stile che erano la passione di Mitchell divennero il tormento per Duntov. L’intervento di Ed Cole fu decisivo e fondamentale; ricordiamo a questo proposito che Ed Cole fu capo ingegnere del gruppo Chevrolet dal 1952 al 1956 data nella quale venne nominato General Manager. La decisione che Cole prese accontentò entrambi i contendenti e creò, allo stesso tempo, un mito: la Stingray del 1963.

Ciò che Cole decise, infatti, fu che entrambi i partecipanti alla discussione avevano ragione e pertanto, senza scontentare nessuno, decise che la Stingray con lunotto posteriore splittato sarebbe stata costruita per un solo anno, il 1963 e mai più. Questa fu anche l’ultima decisione che Cole prese nei panni di General Manager del gruppo Chevy visto che nel novembre del 1961 fu promosso executive vice president al posto di Semon E. Knudsen, un altro illustre personaggio di cui avrò modo di parlare.


Archivio immagini: General Motors