2009 Corvette ZR1 - Breve nota sull’aerodinamica
La ZR1 è considerata da alcuni una semplice evoluzione della Z06. Errore. Il progetto della Corvette più veloce di tutti i tempi è frutto di accurati studi volti a rendere la vettura il più guidabile possibile malgrado valori di potenza e coppia veramente al top. E anche l’aerodinamica è stata sviluppata nel minimo dettaglio.
Se la osservate da vicino vi rendete conto che la ZR1 è veramente una Corvette molto speciale. Un incontro con i tecnici americani durante una presentazione stampa su suolo statunitense ha fruttato qualche informazioni interessante che vale la pena riportare.
Gli ingegneri che hanno seguito lo sviluppo dell’aerodinamica del veicolo hanno tenuto a precisare che le ore passate in galleria del vento sono servite per affinare alcuni dettagli che molti sottovalutano. A detta degli stessi tecnici, infatti, molti studiosi di aerodinamica affrontano lo sviluppo della scocca, e degli elementi accessori, preoccupandosi soprattutto della parte anteriore del veicolo tralasciando, o considerando con maggiore superficialità, quello che invece accade lungo i fianchi, sotto il pianale e nella parte posteriore.
A suo tempo ho già parlato dei generatori di vortici e del problema creato dalla scia aerodinamica. In questo caso, su indicazione degli stessi tecnici che hanno lavorato sul progetto che ha portato alla ZR1, faccio notare i deviatore di flusso che sono stati posizionati nella parte anteriore del parafango posteriore. Questi deflettori svolgono un compito fondamentale: evitare l’instaurarsi di flussi d’aria dannosi nella parte inferiore della scocca e in prossimità del passaruota. Come avviene anche per molte auto europee e giapponesi dotate di prestazioni elevate la disposizioni degli elementi dedicati all’aerodinamica, e la scelta delle geometrie da implementare, ha avuto come unico scopo quello di ottenere la maggior deportanza possibile soprattutto in corrispondenza delle velocità più elevate.
Nella parte posteriore della ZR1 è stato inoltre installato un estrattore nella parte bassa del paraurti. Soluzione che, con opportune differenze funzionali, è possibile vedere anche su alcuni modelli Ferrari.
Auto come la Covette ZR1 sono il frutto di lunghi e accurati studi in grado di valutare ogni dettaglio. Un’appendice aerodinamica, una particolare forma di un parafango, o ancora una specifica presa d’aria sul cofano motore, sono tutti elementi chiave per ottenere, all’unisono, le prestazioni complessive che la vettura sa offrire. Talvolta anche piccoli dettagli di forma in zone apparentemente poco significative fanno la differenza rispetto ad un prodotto più semplice e con velleità meno sportive.
Archivio immagini: General Motors